domenica 31 luglio 2016

Assen Truck Star Festival 2016: la medicina che ci fa scordare i problemi


Il Truck Star Festival ci fa dimenticare tutto, il gasolio costoso, la concorrenza sleale, la pressione fiscale insostenibile e la committenza esigente.  Il Truck Star Festival è la medicina giusta che fa guarire gli appassionati di camion. Un raduno che ogni anno porta sul circuito di Assen più di duemila camion. Il Truck Star Festival non è solo per i camionisti, anche chi non ha nulla a che spartire con i camion, non può rimanere indifferente ad un programma così vario ed emozionante.Durante il weekend gli organizzatori hanno contato 2.200 camion e 55.000 visitatori da tutta l’Europa.

Fin da venerdì la manifestazione si è animata, i primi ad entrare sono stati i camion delle categorie speciali, seguiti dai camion che vengono disposti lungo la pista. L'ingresso è uno spettacolo in sé, ed ogni anno viene seguito da molti spettatori lungo lato la strada. Dopo essere stati disposti all’interno dei paddock e lungo la pista, ogni camion fa bella mostra di se e gli autisti si rilassano per l’intero week end tra barbecue, gare a chi beve più birra e  tuffi in piscine. Sabato e domenica per tutta la giornata uno spettacolo dopo l’altro. Elementi fissi, come le corse con i caravan, gare tra camion da corsa e prove di abilità che mettono alla prova la perizia anche del più esperto degli autisti. Cuore pulsante del campo interno, paddock, Messeplatz. I grandi produttori di autocarri sono tutti rappresentati ed espongono la gamma del 2016. Sono molti anche gli stand di aziende che offrono accessori e ricambi, punti di rappresentanza delle aziende attive nel settore dei trasporti ed immancabilmente molti venditori di modellini di camion in diverse scale, statici o radiocomandati. 













sabato 30 luglio 2016

venerdì 29 luglio 2016

ASTAG: l’Associazione fa scuola

ASTAG è L’Associazione Svizzera dei Trasporti strada, nata nel 1979 dalla fusione delle associazioni TAG e ASPA. Rappresenta e tutela gli interessi degli autotrasportatori, nei settori del trasporto locale ed internazionale, del trasporto per conto proprio, spedizioni in groupage, traslochi, trasporti di rifiuti e di merci pericolose. ASTAG si occupa dell’importante aspetto della formazione degli apprendisti.

Nella Sede di Gordola in Ticino, ASTAG organizza corsi su misura mirati alla formazione o alla riqualificazione degli autisti. ASTAG offre un vasto programma di formazione attraverso tre moduli formativi.  Tutti i corsi dispongono di istruttori riconosciuti e con esperienza pratica. In collaborazione con le Sezioni e i Gruppi Professionali. I corsi sono finalizzati all’apprendimento di basi teoriche generali e di specifiche materie tecniche. Ancoraggio del carico trasportato, prevenzione degli infortuni, sicurezza stradale nelle situazioni d’emergenza, comportamento nel traffico, approfondimento della materia di segnaletica stradale, rudimenti sull’utilizzo del Cronotachigrafo (Odocronografo secondo il lessico ticinese) secondo quanto prescritto dalle disposizioni OLR1.

Secondo ASTAG la formazione degli autisti di mezzi pesanti non passa solamente attraverso le materie prettamente tecniche. Riconoscere i rischi sul posto di lavoro ed evitate gli incidenti è importante ma non lo è di meno imparare l’utilizzo della rampa di carico e della sponda idraulica, oppure conoscere le prescrizioni a cui ottemperare a seconda delle merci che si trasportano, come intervenire in maniera corretta per prestare i primi soccorsi in caso d’incidente oppure come effettuare le prime operazioni di spegnimento in caso di incendio del veicolo, o più banalmente conoscere la meccanica dell’automezzo che si guida per trarsi d’impaccio in caso di necessità.

Tutto questo, oltre a corsi di guida sicura con simulazione di condizioni climatiche invernali, lezioni teoriche per l’apprendimento di nozioni finalizzate all’apprendimento da parte dello studente di come comportarsi a seconda che si trasportino animali vivi, prodotti a temperatura controllata, piuttosto che sostanze chimiche in regime di ADR. Una sessione di studi che si conclude con la formazione professionale dell’allievo pronto ad entrare nel mondo del lavoro.

Il periodo di formazione dura 24 mesi, dopo di che l’allievo viene inserito nell’organico di una azienda affinché possa effettuare un periodo di pratica di almeno 1 anno. Un sistema che dopo circa tre anni di periodo scolastico, ha formato un autista, che a 18 anni si può mettere al volante di un camion conscio delle proprie responsabilità e preparato per affrontare le insidie mestiere. Inevitabile ricordare che in Italia un autista di un autoarticolato deve avere almeno 21 anni, quindi può iniziare a lavorare solo tre anni dopo un collega svizzera, senza il conseguimento di alcuna specifica competenza. Basta che il neoautista abbia conseguito la patente!
Centro di Formazione ASTAG - Gordola (Ti)

giovedì 28 luglio 2016

Unione Europea: multa record da quasi 3 miliardi al cartello dei camion

Bruxelles denuncia pratiche economico-commerciali illecite durate quattordici anni. Pratiche economico-commerciali illecite durate quattordici anni, che hanno alterato i prezzi finali degli autocarri, influito sull’attuazione delle regole comunitarie per la limitazione delle emissioni dei gas a affetto serra, e trasferito sui consumatori i costi di adeguamento tecnologico. È questa la conclusione della Commissione europea, che oggi ha deciso di punire Man, Volvo/Renault, Daimler, Iveco e Daf per “aver fatto cartello anziché competere tra loro”. Si tratta di una condotta “in chiara violazione delle regole Ue”, ha sottolineato il commissario per la Concorrenza, Margrethe Vestager, che ha imposto una sanzione da 2.926.499.000 euro, “la multa più alta mai comminata in un caso di questo tipo”.

Dal 1997 al 2014 Man, Volvo/Renault, Daimler, Iveco e Daf hanno operato insieme. “Ci sono 300 pagine di evidenza” dell’esistenza del cartello tra i produttori di camion, ha sottolineato Vestager. Un dossier che è stato possibile produrre grazie a Man. È il produttore bavarese ad aver rivelato l’esistenza dell’associazione dei principali operatori del settore, cosa che permesso di far luce su una vicenda lunga quattordici anni. Tre le violazioni accertate dai servizi dell’esecutivo comunitario: alterazione dei prezzi di vendita, diversi tempi di rispetto alle regole europee, trasferimento dei costi di produzione sul cliente. I cinque produttori di mezzi pesanti hanno fatto cartello nella definizione dei prezzi a livello di listino per autocarri. Il prezzo di listino si riferisce al prezzo di fabbrica di camion, che viene solitamente stabilito da ciascun produttore, e rappresenta la base per il prezzo di vendita finale per l’acquirente del camion. Gli stessi gruppi hanno fatto cartello anche per quanto riguarda la tempistica per l’introduzione di tecnologie di emissione richieste per rispettare le norme Ue sempre più stringenti in termini di limiti di emissioni di gas a effetto serra, influendo in sostanza le modalità per il passaggio dal regime Euro III fino alla Euro VI attualmente in vigore. Infine c’è stata cooperazione per decidere come spostare ai clienti i costi per le tecnologie delle emissioni necessarie per rispettare le norme comunitarie anti-inquinamento. 

Tutte le aziende hanno riconosciuto le accuse mosse dall’Antitrust comunitario, cosa che ha permesso a tutti una riduzione del 10% dell’ammenda complessiva. Quasi tre miliardi di multa per le compagnie incriminate. Importi diversi a seconda del soggetto, stabilito sulla base di criteri differenti: il tempo di partecipazione al cartello, le ripercussioni sul mercato, il volume di affari e la mole di guadagni ottenuti. I più colpiti i tedeschi di Daimler (1.008.766.000 euro), seguiti dagli olandesi di Daf (752.679.000 euro), i franco-svedesi di Volvo-Renault (670.448.000 euro). Multa minore per Iveco (494.606.000 euro), mentre nessuna sanzione si applica a Man per via della collaborazione con Bruxelles e la rivelazione del cartello, che garantisce piena immunità alla casa bavarese. L’importo della multa confluirà nel bilancio dell’Ue, riducendo il contributo degli Stati membri al funzionamento dell’Unione europea.  
Autocar Diesel: Duel (Film 1971).

mercoledì 27 luglio 2016

Veicoli nuovi: come acquistarli

Come  acquistare un nuovo veicolo?  La domanda classica che si sente fare un commercialista quando arriva un cliente titolare di partita Iva e qui cerchiamo di dare qualche informazione, chiarimento e spunto per valutarne la convenienza. Cerchiamo quindi di dare risposta alle domande simili a “come acquisto l’auto aziendale oppure il nuovo autocarro”. Quindi tutti i dubbi riguardo l’acquisto di una macchina, di un camion o di un qualsiasi altro macchinario, per capire se è meglio scegliere le rate di un prestito, oppure un finanziamento, se prendere l’auto in leasing, e soprattutto se conviene fiscalmente da parte dei professionisti che esercitano attività di lavoro autonomo titolari di partita Iva.

Ragionamento valido anche per società commerciali e imprese, in termini di deducibilità dei canoni ai fini Irpef e ai fini della detrazione Iva. Cerco di dare qualche concetto sintetico per muoversi nella decisione di acquisto in modo da non trovarvi spiazzati dal concessionario. La premessa è che calcolare la convenienza in termini percentuali tra costo delle diverse forme di finanziamento è tanto più attendibile quanto più i prodotti sono simili ossia hanno le stesse caratteristiche. Questa premessa per far capire che la scelta sulla convenienza tra leasing operativo, finanziario, mutui, scoperti in banca e simili, resterà sempre a voi.

Iniziamo con il dire che il leasing è un contratto definito dal codice civile che prevede, dietro la corresponsione di un canone e di interessi passivi, l’ottenimento da un altro soggetto detto società concedente. La società di leasing per capirci che solitamente acquista il bene da terzi esempio la società produttrice, il diritto all’utilizzo di un bene che nel caso può essere un’auto da adibire alla propria attività. Esistono due tipi di leasing: quello operativo e quello finanziario. Nel leasing operativo il contratto è stipulato con il produttore del veicolo mentre in quello finanziario lo fate con la società di leasing. Inoltre sempre meglio essere a conoscenza dei diritti e dei doveri nel leasing, per sapere in sintesi a cosa si va incontro dopo la firma del contratto. La differenza sostanziale è che nel contratto di leasing operativo con il produttore di solito avete contratti più breve e che cercano di aumentare la rata del contratto con contratti che prevedono anche costi di assistenza e manutenzione e non sono interessati molto alla successiva vendita dell’autoveicolo. Per tale motivo è un contratto molto simile al noleggio.

Nel leasing finanziario invece parlate con la società di leasing che a sua volta potrebbe aver acquistato il bene dal produttore e non ha alcun interesse a tenersi l’auto pertanto troverete molto probabilmente l’opzione per il riscatto finale del bene, ossia la possibilità di poterlo acquistare ad un prezzo residuo decurtato dei canoni di leasing già pagati. In questo pertanto prevale la finalità all’ottenimento della disponibilità futura del bene e quindi possiamo più associarlo mentalmente ad un contratto di finanziamento con la società di leasing, in quanto stiamo pagando delle rate, ossia i canoni, di soliti più alti, per poi avere la possibilità di acquistarlo con il pagamento di un riscatto solitamente basso alla scadenza.
Primo consiglio pratico per la deducibilità dei canoni di leasing: meglio comunicare la partita Iva al momento dell’acquisto in modo tale da renderne evidente ed incontrovertibile la successiva destinazione strumentale a seguito di un futuro controllo dell’agenzia delle entrate in sede di accertamento.

Per questo quando sentite parlare altri colleghi, “ho acquistato il nuovo veicolo con un finanziamento” é molto probabile essi stiano parlando di un leasing auto di tipo finanziario. Ai fini della convenienza è indispensabile considerare una serie di variabili, prima tra tutte il diverso regime di deducibilità previsto sui canoni di locazione e gli interessi passivi da leasing, le necessità in termini di liquidità, i tempi che avete a disposizione per avere il bene a disposizione. Volete quell’automobile per sempre o vi serve solo per lavorarci? Per scegliere è necessario considerare prima di tutto quale è il vostro fine, ossia se avere la disponibilità del bene o siete intenzionati a comprarlo. In genere agenti e rappresentanti titolari di partita Iva non sono molto interessati all’acquisto in quanto sanno bene che il loro mezzo ha durata breve visto l’intenso utilizzo e pertanto saranno più interessati ad avere una rata bassa mensile e poi ridare indietro il bene per prendere uno nuovo e così via, ergo preferiranno un leasing operativo più simile ad un noleggio. Anche in questo caso potete leggere un altro articolo scritto con il confronto tra leasing e noleggio auto, che può servirvi.

Nel caso di acquisto di un mezzo con un contratto di leasing rispetto alle classiche rate di finanziamento, molto simile al leasing finanziario, l’istruttoria sarà estremamente più veloce nel leasing in cui dovremo solo rendere disponibile la nostra dichiarazione dei redditi e la busta paga o il modello Cud e nel giro di poche ore si può avere il nullaosta. Per un mutuo invece, sono necessari tempi e costi di istruttoria superiori essendo anche prevista la presenza del notaio. Nel caso di leasing la contrattazione con le società, ma anche la gestione del contratto è più flessibile, è pertanto opportuno contrattare più liberamente con la rata del leasing ed adattarla alle esigenze nonché  future previsioni di guadagno, mentre con gli altri strumenti finanziari questo margine difficilmente lo avremo, anche perché vi sono indici molto complessi da valutare, tasso fisso, variabile, che la maggior parte di noi sono in grado di prevederne l’evoluzione.

Un importante consiglio pratico si rivela necessario qualora vi siete scaricati i vecchi costi sull’auto che già avevate allora significa che avete destinato l’autoveicolo ad un uso promiscuo e l’avete caricata nel registro dei beni ammortizzabili ed ora state procedendo alla dismissione perché ne state prendendo una nuova, ricordatevi nel caso siate professionisti prima di tutto che la deducibilità è limitata ad un solo veicolo, moto o auto non c’è differenza e che dovrete procedere con l’eventuale rilevazione della minusvalenza o plusvalenza, e l’eventuale rettifica della detrazione IVA.

Per la deducibilità del costo delle rate e della detraibilità in queste evidenziate è necessario prima di tutto avere un bene strumentale all’attività che svolgiamo. Per sapere quanto si abbatte e come il costo potete leggere l’articolo di approfondimento cliccando sulle parole in celeste dedicato al nuovo trattamento fiscale del leasing in cui sono riportate a livello di singola imposta o tassa cosa potrete dedurvi o detrarvi partendo dall’Irpef, all’Iva ma passando anche per le imposte di registro, IPT e Irap.Il trattamento fiscale del contratto di leasing è quasi da sempre ancorato alla durata del contratto ed è stato oggetto di alcune continue modifiche mentre oggi la durata può assumere qualsiasi valori e questo offre la massima libertà all’impresa di scegliere quale vuole senza avere impatti negativi a livello fiscale.

Oggi la deducibilità fiscale è ammessa a prescindere dalla durata contrattuale prevista, nei limiti comunque imposti per legge ed è ammessa per un periodo non inferiore alla metà del periodo di ammortamento corrispondente al coefficiente stabilito dalla norma stessa, in relazione all’attività esercitata dall’impresa stessa:

_ beni immobili: la deduzione è ammessa per un periodo non inferiore a 12 anni;

_ beni mobili: per aversi la deduzione la durata non deve essere inferiore alla metà del periodo di ammortamento corrispondente al coefficiente stabilito a norma del D.M. 31.12.1988;

_ Per gli autoveicoli definiti così dall’articolo 164, co. 1, lett. b), D.P.R. 917 del 1986, la deducibilità fiscale dei canoni è ammessa per un periodo non inferiore al periodo di ammortamento corrispondente al coefficiente stabilito a norma del co. 2. La quota di interessi impliciti desunta dal contratto è soggetta alle regole dell’art. 96, D.P.R. 917 del 1986.

Considerando quindi che si abbia la capacità patrimoniale e reddituale di acquistare direttamente il veicolo, premesso che come abbiamo avuto modo di scrivere negli articoli dedicati alla deducibilità dei costi del veicolo medesimo. Che abbiamo avuto modo di verificare che limiti della deducibilità fiscale sulle imposte dirette siano congrui e che secondo il legislatore sia il principio sostanziale di neutralità fiscale in modo da non avvantaggiare una classe di imprese rispetto all’altra, ovvero la società produttrice e società finanziaria che eroga leasing.

Giorni fa abbiamo parlato del maxi (o super) ammortamento del 140% che agevola le aziende che acquistano in leasing un autoveicolo entro al 31 dicembre 2016. Per meglio capire le dinamiche di questo provvedimento abbiamo intervistato Fabio But della Agenzia Piemonte s.r.l.  (www.agenziapiemonte.it), agenzia in attività finanziaria con mandato GE CAPITAL SERVIZI FINANZIARI SPA che opera sul territorio piemontese. “Il super mmortamento del 140% agevola non poco le aziende che acquistano in leasing un autoveicolo. Qualora il nuovo acquisto si somma ai benefici della legge Sabatini (2,75% all'anno sugli interessi, per 5 anni), incentiva le aziende ad acquistare autoveicoli nuovi, e se magari aggiungiamo anche  interessanti condizioni finanziarie concordate con la società di leasing, possiamo tranquillamente dire che l'operazione diventa "sotto zero". “L'entrata in vigore delle agevolazioni fiscali sommate alla volontà degli istituti di erogare sta finalmente regalando indici positivi nel 2016” ha proseguito Fabio But, “in termini di fatturato ed erogato, fa ben sperare per la ripresa del mercato, cosa inavvertita negli ultimi due periodi 2014 e 2015”.

GE CAPITAL, tra le prime società di leasing "non captive" ovvero finanziaria non legata o non facente parte della famiglia della società costruttrice, fino a fine luglio offre condizioni finanziare estremamente interessanti (tan 3%) per l'acquisto in leasing di truck nuovi. Agenzia Piemonte da sempre cerca di distinguersi sul mercato per l'attenzione e dedizione al cliente offrendo un servizio completamente diverso dal concessionario o dalla filiale del cliente.
Autocarri in leasing

lunedì 25 luglio 2016

Truck Team Gottardo, weekend di festa all'aerodromo di Ambrì

Nato nel 2006 il Truck Team Gottardo, ha organizzato il suo primo evento ad Iragna. Presenti oltre 70 veicoli pesanti di ogni tipo e un afflusso di persone non immaginato di qualsiasi fascia di età. Purtroppo il luogo non garantiva spazio a sufficienza, quindi gli organizzatori decisero di optare per aerodromo di Ambrì.
Visto l’enorme successo ottenuto e valutando che a livello di Ticino non vi sono altre manifestazioni del genere, pensarono di incrementare l’evento con nuovi spazi e nuove idee. Da qui l’iniziativa di scegliere un aerodromo chiuso con capannone annesso, dove svolgere il raduno a partire dal 2010 e di estendere l’invito a gruppi simili al nostro, al di fuori dei confini Ticinesi e Svizzeri.

Quest’anno l’evento è arrivato alla sua settima edizione la manifestazione dei camionisti ticinesi prevede balli, grigliate e tanto altro ancora. Sabato 16 e domenica 17 luglio all'aerodromo di Ambrì è stato organizzato il raduno dei bisonti della strada. Un appuntamento ormai consolidato e irrinunciabile per gli appassionati dei mezzi pesanti. Nell'arco delle due giornate sono state proposte diverse attività di svago e di intrattenimento con l'esposizione di oltre 150 camion provenienti da tutta la svizzera, un mercatino e un parco giochi per i bambini. 
Sabato offerti gli gnocchi a tutti i presenti e nel pomeriggio si è esibito un gruppo folkloristico di Airolo per l'apertura ufficiale della manifestazione. Ma non solo, in programma vi sono i balli tipici e la grigliata serale. Dalle 22.00 alle 2.00 del mattino di domenica la musica ed allegria. Per quanto riguarda, invece, il programma domenicale, a partire dalla prima mattina l’evento ha proposto diversi momenti di intrattenimento la prima colazione e dalle 12.30 grigliata. Il raduno si è concluso con la premiazione dei camion che hanno partecipato.

Gli organizzatori  hanno  espresso  il  desiderio di ringraziare oltre ai camionisti che hanno preso parte all’evento,  gli  sponsor  che  grazie al loro contributo ne hanno  resa possibile l’organizzazione,  EB DESIGN,  MAN TRUCKS, VOLVO TRUCKS, SCANIA TRUCKS, RENAULT TRUCKS, PNEU EGGER,MS Tecnologie per eventi, HELVETIA, MOTOREX FRANZOSINI SA, FATTORINI, LUIGI FILIPPI SA, SCHMITZ CARGOBULL,THOMAS, CARMEN U.SERAINA GERBER, TRUCK SERVICECENTER AG EMBRACH, ZINGG TRANSPORTE AG, GRUPPO VISMARA, AGROVAL AG, BASSI ALFREDO SAGL, EUROMASTER, MOBILITÄT, LES ROUTIERS SUISSE, HOTEL  DES  ALPES AIROLO, ENNIO FERRARI SA LODRINO, GASTHAUS BAUERNHOF LAUERZ, BESOMI TRASPORTI TESSERETE .
Truck Team Gottardo 2016. Fotografia di Sandra Grimm

domenica 24 luglio 2016

Incidenti sul lavoro: una tragedia al porto di Livorno

Tragico incidente in porto alla Calata Pisa dell'alto fondale: una tragedia in porto dove un autotrasportatore, Mauro Filippi di 60 anni, è morto schiacciato da un carrello elevatore. Sul posto accorsi i volontari della Misericordia di Livorno con un’ambulanza fornita di medico a bordo. Purtroppo non c’è stato niente da fare. Sul luogo dell’incidente anche i vigili del fuoco, la capitaneria di porto e la polizia.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il camionista si trovava all’interno della Calata Pisa per effettuare uno scarico di cellulosa quando un muletto lo avrebbe investito causandone la morte. I sindacati, appreso del fatale incidente, hanno subito indetto uno sciopero immediato per lutto e per richiedere maggiore sicurezza in porto. Il commissario Gallanti e l’Autorita Portuale esprimono profondo cordoglio per il gravissimo incidente avvenuto oggi pomeriggio al porto e che ha contato la tragica perdita di una vita umana.”Ci stringiamo attorno al dolore dei familiari e dei colleghi della vittima, per la pesantissima perdita subita” ha dichiarato Gallanti “a disposizione delle autorità competenti per verificare la dinamica dell’incidente. Rimanderemo le opportune riflessioni in un secondo momento, ora è il momento del silenzio e del rispetto”.

Il sindaco Filippo Nogarin e tutta la Giunta Comunale esprimono profondo dolore e cordoglio per la morte sul lavoro, avvenuta nel pomeriggio di giovedì 21 luglio, di un camionista che ha perso la vita investito da un carrello elevatore alla banchina n. 54 dell’Alto Fondale nel porto, mentre attendeva che il carrellista finisse di caricare il camion. L’Amministrazione comunale a nome di tutta la città manifesta la propria vicinanza alla famiglia, colpita da questo grave lutto.

“La sicurezza nei luoghi di lavoro” ha commentato il sindaco “rappresenta un elemento imprescindibile e assoluto che assurge a valore immune da ogni logica di mercato e di ricerca del profitto. La città di Livorno è da sempre sensibile ai temi del lavoro e nello specifico a quello della sicurezza in tutti i luoghi di lavoro e queste tragedie devono indurre a scelte coraggiose e improcrastinabili sull’applicazione delle norme di sicurezza sul posto di lavoro, sui controlli e sugli investimenti. L’Amministrazione Comunale intende pertanto rendersi promotrice attiva di ogni azione finalizzata a garantire ad ogni lavoratore la massima sicurezza possibile”.

Per non rischiare altre vite sul posto di lavoro, si è levato unanime un coro di proteste. Sull’episodio si è espresso anche il vescovo Giusti tramite le pagine del periodico della Diocesi “La Settimana” che riportiamo qui su Quilivorno.it in cui dichiara: “Non si può morire di lavoro”.

Lorenzo Bacci e Federico Bellandi, del Partito Democratico dicono “Appresa la notizia del gravissimo incidente mortale avvenuto in Porto, esprimiamo sconcerto e profondo dolore per il lutto che colpisce non solo il Porto di Livorno ma l’intera città. Auspichiamo che si faccia immediatamente chiarezza sulla dinamica dell’incidente, anche al fine di evitare il ripetersi di eventi che non possono essere giustificati. Ai familiari della vittima giungano le più sentite condoglianze e la vicinanza di tutto il PD di Livorno, nei suoi livelli politici ed istituzionali”.

I vertici di Cgil e Filt chiedendo uno sciopero sulle banchine “Ancora una volta dobbiamo piangere per un lavoratore morto sul lavoro. Al momento non conosciamo la dinamica dell’incidente, ma ci domandiamo come sia possibile che si debba continuare a morire nelle fasi di carico e scarico dal forklift a camion e viceversa, quando esistono procedure chiare di prevenzione da rispettare. Un camionista morto, un operatore portuale distrutto dal dolore. Dobbiamo fermarci per riflettere, non sono stati sufficienti gli appelli dei sindacati per incrementare la sicurezza in porto, non è stata accolta la proposta di un tavolo dove discutere di un punto di primo soccorso e fare un’analisi della situazione. Oggi più che mai è necessario adoperarsi a tutti i livelli, sindacati, Enti Locali, imprese e gli enti preposti alla vigilanza affinché non accada più. Non vogliamo più piangere vittime sul lavoro. La CGIL-Filt della provincia di Livorno esprime la propria vicinanza e solidarietà a tutti coloro che sono coinvolti nell’incidente, le più profonde e sentite condoglianze alla famiglia della vittima”.


Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi “Un nuovo morto sul lavoro, stavolta al porto di Livorno dove un camionista è stato investito nel pomeriggio da un carrello elevatore impegnato a caricare merci nell’automezzo. Il presidente della Toscana Enrico Rossi esprime cordoglio alla famiglia del lavoratore. Fatti di cronaca come questi non possono che suscitare dolore, ma devono anche spingere tutti a fare di più per tutelare i lavoratori”. 
Una tragedia in porto a Livorno. Nella fotografia la Calata Pisa dell'alto fondale.

venerdì 22 luglio 2016

Trasporto intermodale: l’ambiente ringrazia

Il trasporto intermodale è una tipologia di trasporto, effettuato utilizzando unità di carico atte a poter essere utilizzate da diversi modi di trasporto. L’ottimizzazione del trasporto è partito dalla base e si può far risalire, come primo passo, all’inizio dell’uso abituale del pallet, per proseguire poi con l’invenzione del container che ha rivoluzionato le tecniche di trasporto sulle lunghissime distanze, specialmente di quelle che prevedevano, oltre ad una parte di trasporto terrestre una parte di trasporto via nave.

Oggi il trasporto intermodale, detto anche combinato quando coinvolge solamente strada e rotaia, si svolge principalmente in 2 modi, in un primo caso con l’ausilio del container che viene agganciato di volta in volta, con l’ausilio di attrezzature specifiche, secondo la necessità, su un autocarro speciale, su un vagone ferroviario o sul ponte di una nave. Il secondo caso, utilizzato perlopiù sulle medie distanze, prevede il carico della merce su un semirimorchio stradale, il trasferimento dello stesso ad una vicina stazione ferroviaria, il successivo trasferimento a mezzo treno sino ad una stazione prossima alla località di destinazione ed infine l’ultimo tratto, per effettuare la consegna delle merci, nuovamente effettuato su strada.

La politica dei trasporti dell’Unione Europea ha dichiarato che entro il 2030 il 30% del traffico merci oltre i 350 km dovrà spostarsi su ferrovia.  I trasporti intermodali sono uno strumento strategico fondamentale per un impiego ottimale dei diversi modi di trasporto. Esso si impone come una delle modalità per il trasporto delle merci sulle medie-lunghe distanze con il minor impatto sull’ambiente. Ogni spedizione trasferita su rotaia riduce il consumo energetico e contribuisce alla tutela del clima. In media infatti, il trasporto intermodale riduce le emissioni di CO2 del 55% rispetto al solo trasporto su gomma.

Sono almeno sei i buoni motivi per spostare le merci usufruendo del trasporto combinato:

1) Il traffico di mezzi pesanti in Europa è in continuo aumento. In momenti di picco le capacità di carico scarseggiano. Capacità di carico fisse, a lungo termine, offerte dalle numerose piattaforme logistiche di trasporto combinato presenti sul territorio nazionale offrono interessanti oppurtunità agli spedizionieri.

2) Le modalità di trasporto ferroviario e navale non sono sottoposti a divieti di circolazione nel fine settimana, nelle ore notturne o nei giorni festivi e sono costantemente in viaggio senza ingorghi.

3) Localizzazione GPS è quasi sempre inclusa nel servizio, ovvero garantisce la tracciabilità delle merci in ogni momento della spedizione.

4) Il trasporto combinato offre una maggiore portata fino a 29 tonnellate, riducendo le operazioni di carico e scarico, con un conseguente abbattimento dei costi.

5) E’ possibile utilizzare in modo più efficace le risorse ed evitare operazioni di carico o di scarico nelle ore di punta, sfruttando il sistema di rimorchi in stand by. E’ possibile scegliere con flessibilità se caricare o scaricare le merci nelle ore diurne oppure nelle ore notturne. Impiegando al meglio il personale addetto al caricamento, evitando dispendiosi tempi d'attesa e costi di personale supplementare.


6) Scegliendo di utilizzare la tipologia di trasporto intermodale, si riducono sensibilmente le emissioni di sostanze nocive, in particolare il gas serra CO2, rispetto al trasporto su strada. Nel trasporto combinato "ferroviario" di circa il 55 % e di circa il 75 % nel trasporto combinato "short sea". 
Le aziende di trasporto investono nell'intermodale.

mercoledì 20 luglio 2016

Pakistan: il paese visto dal posto di guida

A causa dei numerosi rischi di notevole entità si sconsigliano viaggi turistici, oppure non strettamente necessari la cui destinazione sia il Pakistan. Se non è comunque possibile resistere al fascino di un viaggio in Pakistan, è necessario osservare scrupolosamente le informazioni ed i consigli di chi ha esperienza.

Al di la delle valutazioni politiche e religiose che lasciamo a chi ne sa più di noi, incuranti dei buoni consigli  ricevuti, abbiamo deciso di organizzare un viaggio in Pakistan, un  paese affascinante e misterioso, conoscerlo ne vale la pena, come nostro solito abbiamo voluto capire che camion circolano in questo paese, su quali strade e quali merci trasportano per potervi  raccontare come lavorano i camionisti pakistani.

Per vivere direttamente questa esperienza, abbiamo trovato lavoro presso una ditta di trasporti di Karachi, che si occupa di raccogliere le merci e preparare i container destinati all’esportazione. Il lavoro più importante per questa azienda è il trasporto della preziosa lana di Kasmire, destinata al mercato giapponese e statunitense, trasporti effettuati con motrici dal nord del paese verso la sede dell’azienda. Non eravamo ancora arrivati a Karachi e già ci siamo resi conto delle condizioni del traffico di questo paese, le prime scene di caos le abbiamo vista dai finestrini del treno che ci portava da Islamabad a Karachi. Per lunghi tratti la ferrovia corre parallela alla strada, consentendoci di vedere interessanti scorci su quello che è il traffico veicolare.

I consigli di viaggio del Dipartimento degli Affari Esteri che si basano su fonti d'informazione reputate degne di fede, sconsigliano viaggi in Pakistan, qualora sia indispensabile la visita in questo paese, prima e durante il viaggio è opportuno informarsi sullo stato attuale della sicurezza nelle aree di destinazione tramite i media e le forze di sicurezza locali. Per cautelarsi ulteriormente é opportuno depositare presso l'ambasciata del proprio paese ad Islamabad oppure presso il consolato i dati personali, l'itinerario e gli indirizzi di contatto in Pakistan ed in patria.

Non abbiamo fatto nulla di tutto ciò e ben consapevoli del rischio che potevamo correre, abbiamo contattato l’azienda, pur parlando perfettamente in inglese con il titolare, abbiamo avuto qualche problema a fargli capire per quale motivo un italiano cercasse lavoro in Pakistan. Dopo una lunga conversazione e l’invio di una dettagliata relazione completa di molti allegati, abbiamo avuto il lavoro. In Pakistan come in molti altri paesi del mondo gli autisti vengono assunti a cottimo, il contratto viene formalizzato per uno o più viaggi, al termine del quale può essere rinnovato oppure recesso, a discrezione delle parti. In caso di soggiorno per motivi di lavoro, il DAE ci ha  raccomandato di farsi accompagnare da una persona locale di fiducia. In tutto il Paese vi è pericolo di attentati terroristici, da anni tra Pakistan e India vi sono tensioni politiche e la situazione potrebbe peggiorare. Così abbiamo fatto appena saliti in cabina ci siamo accodati ad un altro camion dell’azienda che ci ha assunto.

Il viaggio verso il Kashmir, la regione di confine con l'India, è una vera e propria avventura. In questa area, nonostante il cessate il fuoco del novembre 2003, non si possono escludere completamente aggressioni armate, ovviamente è sconsigliato recarsi lungo la linea di armistizio, basti pensare che la linea delimitante il confine “Line of Control”, è stata minata L’accesso alla regione è d’altronde possibile solo con un permesso ufficiale. Le strade sono in pessimo stato, il comportamento imprevedibile dei diversi utenti della strada, oltre ai conducenti di autoveicoli si incontrano molti carrettieri, ciclisti e gruppi di pedoni, provoca molti incidenti. A chi guida viene consigliato di moderare l’andatura e tenere rigorosamente la sinistra, il Pakistan è un paese dove si viaggia contromano.

Nonostante non esistano delle regole precise, viaggiare di notte è assolutamente sconsigliato, gli utenti della strada che non siano autoveicoli non usano in alcun modo segnalare la loro presenza, questo porta sovente a trovarsi dietro una curva oppure al di la di un dosso un gruppo di ciclisti, piuttosto che un carretto trainato da un asino, ovviamente senza alcun tipo di segnalazione visiva. Viene sistematicamente sconsigliato di mettersi per strada in caso di maltempo in particolare nel nord del Paese, la zona del bacino del fiume Indo. Durante il monsone estivo sono frequenti forti precipitazioni, che possono causare inondazioni, frane e danni alle infrastrutture. L’itinerario del nostro viaggio prevedeva si percorresse la Karakorum Highway praticamente l’unica superstrada del paese, strada percorribile con grande difficoltà sia per il cattivo stato dio manutenzione che per il pericolo che si corre costantemente attraversando zone di disordini sociali.

Purtroppo proprio la criminalità è un problema sempre più grave, in particolare nelle regioni più povere,  dove sono frequenti gli scippi, aggressioni a scopo di rapina, come pure i furti di autocarri e del loro carico. Negli ultimi anni il livello di sicurezza in questo paese è notevolmente peggiorato, la situazione politica e sociale è tesa, sussiste la possibilità di incorrere in seri atti di violenza, di matrice politico-religiosa. Questi atti sono frutto delle tensioni fra le varie correnti religiose e lo Stato, purtroppo le dimostrazioni sono spesso accompagnate da atti di violenza, che posso coinvolgere anche persone completamente estranee.

In Pakistan sono in vigore disposizioni giuridiche molto severe, sono vietati l'alcool al volante, i giochi d'azzardo, i rapporti extraconiugali e omosessuali, nonché l'importazione di alcool e carne di maiale. È inoltre vietato fotografare installazioni militari ed edifici pubblici, sono considerati tali anche ponti ed infrastrutture stradali. Le infrazioni alla legge sono punite in modo molto severo, quasi sempre con il carcere, mentre le trasgressioni sugli stupefacenti sono punite con lunghe pene detentive, a seconda della gravità fino all'ergastolo, invece per la bestemmia può essere inflitta addirittura la pena capitale. E’ opportuno tenere conto delle particolarità culturali, il Pakistan è un Paese islamico, per questo anche al lavoro è opportuno adattare l'abbigliamento e il comportamento alle usanze locali, tenendo conto della sensibilità religiosa di questo popolo.

Il nostro viaggio è stato ricco di emozioni, ma non per avere incontrato briganti o terroristi lungo la strada, quanto per avere visto camion molto particolari ed avere percorso strade altrettanto suggestive. Guidare un vecchio Bedford, lungo i tornanti della Karacorum Highway, è un emozione molto particolare, anche se a causa delle condizioni del motore non si è certi di poter raggiungere la sommità della salita, mentre a causa della scarsa affidabilità dei freni si hanno buone probabilità di raggiungere molto rapidamente la sommità inferiore … del dirupo.

Una volta caricato il camion della preziosa lana, è opportuno mai perderlo di vista, perché in caso di furto del carico o peggio del camion l’autista viene spesso considerato dalle autorità complice del reato. Così durante le pause più imposte dalla necessità di fare riposare il motore oppure fare raffreddare i freni, piuttosto che per rispettare le ore di guida imposte siamo stati costretti a dormire sul camion, nel vero senso della parola, usando come giaciglio la parte superiore del carico, coperti da una rete, in dotazione ad ogni camion necessaria per ripararsi dalle punture degli insetti.


Terminato il viaggio, abbiamo riconsegnato il camion, ricevendo la paga per la settimana di lavoro, circa 8000 rupie che equivalgono a poco più di 60 €, una paga in linea con quanto percepiscono gli altri autisti, il più anziano nonché esperto autista dell’azienda per la quale abbiamo lavorato, per ogni settimana di lavoro percepisce 12000 rupie, cioè circa 85 €, considerata la nostra scarsa esperienza ci sembra equo!

martedì 19 luglio 2016

Albo Autisti Professionisti: interessante iniziativa promossa dall’Associazione Noi Camionisti

L’Albo Autisti Professionisti è patrocinato dall’UICR (Unione Internazionale Autisti Professionisti) e IRU (International Road Trasport Union), la quale vede in questa iniziativa “un esempio di tutela della professione da replicare al più presto in altre nazioni”, come convenuto nella riunione del Direttivo del 12 ottobre 2013.

L’iniziativa nel nostro Paese è stata promossa dall’Associazione Noi Camionisti, attiva da ormai oltre 25 anni. In un periodo molto difficile per la nostra economia e conseguentemente per la nostra professione, la nostra Associazione ha voluto creare con l’ Albo degli Autisti Professionisti un nuovo strumento per aiutare la comunicazione fra domanda ed offerta: un portale con un grado di specializzazione probabilmente unico in Europa, nel quale sia gli specialisti di trasporto cose che di trasporto persone potranno avere la visibilità che meritano. Gli autisti saranno aiutati nella ricerca di opportunità di lavoro, e contiamo sul fatto che anche le aziende di autotrasporto possano trovare qui un indirizzo sicuro, dove attingere con fiducia a risorse competenti e qualificate, per ciascuna delle quali si potranno verificare grado di esperienza, qualifiche e specializzazioni conseguite, disponibilità ed aspirazioni.

L’iscrizione per gli autisti sarà sempre gratuita mentre per le aziende è previsto, dopo un periodo di rodaggio gratuito iniziale, un piccolo contributo alle spese di gestione, anche sotto forma di abbonamento. In questa prima fase ci preoccuperemo innanzitutto della creazione degli elenchi delle professionalità disponibili ed entro il prossimo mese di novembre saremo in grado di offrire dei servizi di selezione automatica alle aziende interessate a trovare dei candidati.


Il sito www.alboautistiprofessionisti.it vuole inoltre proporsi come un luogo dove possano trovare risposte certe le domande tecniche legate alla nostra professione. Per questo esperti fiscali, consulenti del lavoro ed avvocati presteranno la propria consulenza per rispondere alle vostre domande su queste pagine e altri professionisti convenzionati, progressivamente presenti sull’intero territorio nazionale, saranno disponibili per un primo consulto gratuito nel quale affrontare i vostri problemi ed eventualmente pianificare una successiva attività professionale a tariffe di assoluto favore.


domenica 17 luglio 2016

Italscania S.p.A. ha ospitato l'assemblea generale del consiglio UIRC

Il 25 giugno scorso la sede Italscania S.p.A. di Trento ha ospitato l’assemblea generale del consiglio UIRC – International Union of Professional Drivers, l’unione mondiale che raccoglie le singole associazioni nazionali di autisti professionisti di veicoli industriali ed autobus. La UIRC ha sede in Austria e raccoglie 29 associazioni di autisti di tutti i Paesi del mondo, con lo scopo di sviluppare iniziative sulla sicurezza e di migliorare le condizioni di lavoro dei conducenti professionisti dei mezzi pesanti. L’evento è stato organizzato dal rappresentante italiano UIRC, l’Associazione Noi Camionisti, in collaborazione con Scania che ha sostenuto l’evento.

All’Assemblea Generale UIRC è seguita un’interessante tavola rotonda, che ha registrato la speciale partecipazione del Segretario Generale Federazione dei Trasporti-Fast Pietro Serbassi e del Direttore Trasporto Merci e dello sviluppo sostenibile-IRU Jens Huegel, oltre che a quella del Direttore Business Support & Development di Italscania S.p.A. Paolo Carri. Durante la tavola rotonda c’è stata l’occasione di discutere di temi di attualità, legati alla sicurezza del trasporto e dei trasportatori. In particolare, si è dibattuto in merito alle condizioni di lavoro dei conducenti, e alle evoluzioni tecniche dei veicoli che possono contribuire a migliorarle. Le delegazioni di profilo internazionale che hanno preso parte all’incontro sono giunte a Trento da diversi paesi europei quali Svizzera, Austria, Finlandia, Polonia, Slovenia, Germania e Croazia.

L’Amministratore Delegato di Italscania S.p.A., Franco Fenoglio, ha dichiarato di essere soddisfatto dall’iniziativa “Siamo molto orgogliosi di aver ospitato questo meeting di portata internazionale, soprattutto perché, in questa maniera, possiamo condividere tematiche importanti e stare vicini a persone che quotidianamente si impegnano per fornire un grande contributo al miglioramento delle condizioni lavorative degli autisti”.

sabato 16 luglio 2016

In Europa cresce l'interesse per l'ibrido

Cresce in Europa l’interesse per l’ibrido: sono sempre di più le città che scelgono le soluzioni Scania per i trasporti urbani ed extraurbani. 

Nel vecchio continente è aumentata sensibilmente la domanda da parte degli enti pubblici di autobus a tecnologia ibrida: i centri urbani europei si appoggiano a Scania per passare gradualmente ad alternative green per massimizzare i livelli di profitto. All’interno di un piano più ampio ai fini della riduzione dell’inquinamento, la città di Madrid ha deciso di inoltrare un ordine di 51 autobus ibridi Scania, idonei anche per tratte extraurbane.Una strategia di questo tipo rivela evidentemente la volontà di adeguarsi a una serie di contenuti a livello di profittabilità e di eco-sostenibilità che Scania ha cercato di tenere ben presente nello sviluppo di questa innovativa tecnologia. Si tratta di un chiaro e indicativo segnale del fatto che questo tipo di soluzione, in cui Scania ha investito molto, stia dando i risultati sperati. 

Molte città italiane stanno esaminando i benefici dell’ibridazione, soprattutto per quanto riguarda il suo utilizzo nelle zone extraurbane. Roberto Caldini, direttore Buses&Coaches di Italscania S.p.A., ha dichiarato "L’utilizzo di questi autobus in ambito extraurbano conferma l’interesse crescente per un trasporto sostenibile, non solo all’interno delle città, ma anche nelle aree limitrofe dove si creano delle ampie zone residenziali e produttive. Studi recenti confermano che il quotidiano spostamento fra le due aree è fra le maggiori cause di produzione di CO2 e che quindi è importante agire con soluzioni attente alla sostenibilità ambientale. Dal canto nostro, stiamo facendo il possibile per sfruttare le potenzialità di questa tecnologia per dimostrarci all’avanguardia in tema di eco-sostenibilità". 

Il motore di questi autobus ha un propulsore ibrido 9-litri Scania da 320CV, equipaggiato con la tecnologia puro-SCR, soluzione compatibile con biodisel fino al 100% e HVO. Secondo Klas Dahlberg, direttore della sezione Scania Buses&Coaches, "Questo bus è progettato per dare il massimo delle prestazioni sia in città sia nelle zone suburbane. Esso permette agli acquirenti di investire in operazioni di risparmio del carburante". Secondo una stima effettuata con buona approssimazione, il costo dell’operazione possa essere recuperato appieno nel giro di cinque anni, includendo i ricambi di batteria per tutta la durata di vita del mezzo.

Questi autobus possono aiutare a ridurre le emissioni di CO2 e allo stesso tempo possono rappresentare un contributo essenziale per rientrare negli standard ambientali.  Klas Dahlberg ha, concluso spiegando "Siamo veramente fieri e onorati del fatto che Madrid abbia riconosciuto e abbracciato tutti i vantaggi della innovativa tecnologia ibrida di Scania e che abbia deciso di avanzare un ordine così significativo; e speriamo che molte altre città ne seguano l’esempio".


venerdì 15 luglio 2016

Nizza: la strage del lupo solitario.

《Se credi di poter prendere quel bestione che hai e usarlo come un’arma per ammazzare la gente sulla strada, be’ ti sbagli, è  meglio che ci pensi》(David Mann).
E’ la frase di un celebre film degli anni 70, “Duel”, un avviene thriller nato dalla fantasia di Steven Spielberg e diventato oggi triste realtà. 
Proprio così si è consumata la strage di Nizza, un uomo al volante di un camion armato della sua follia omicida che guida a zig zag tra la folla in festa per colpire quante più  persone possibile. 
Trentuno anni, franco-tunisino, autista di professione per una società di consegne, residente a Nizza: questo il profilo dell'uomo Mohamed Lahouaiej Bouhlel alla guida del tir utilizzato per la strage. La polizia lo ha identificato grazie alle impronte digitali. Con il suo folle gesto ha messo fine alle vite di circa 80 persone, tranne quali anche bambini presenti sul posto per passare una serata all’insegna del divertimento in compagnia di genitori e amici.  
Il camion di 4 tonnellate è avanzato a 80 chilometri all'ora facendo una sorta di slalom tra la gente, per fare il massimo di morti. Le vittime e i feriti sono su oltre 2 chilometri del celebre lungomare. Il camion alla fine è stato fermato dalla polizia davanti all'hotel Negresco. 
Ciò  che più  spaventa in questi atti criminali è  che a compierli non è un commando ben addestrato ma quelli che vengono definiti “lupi solitari”, persone comuni difficili da individuare, gestire e rendere innocui.


giovedì 14 luglio 2016

Maxi-ammortamento 140 %: un’ottima opportunità.

La legge di Stabilità per il 2016 ha previsto la possibilità di operare un super-ammortamento per gli investimenti in beni materiali nuovi effettuati dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016. La disposizione è finalizzata ad incentivare gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi attraverso una maggiorazione percentuale del costo fiscalmente riconosciuto dei beni medesimi, in modo da consentire, ai fini della determinazione dell'IRES e dell'IRPEF, l'imputazione al periodo d'imposta di quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria più elevati.
Tra le modifiche normative introdotte dalla legge di Stabilità 2016 (art. 1, comma 91) ve ne sono alcune che intervengono sulla disciplina fiscale degli ammortamenti, in relazione alla quale è stata prevista la possibilità di operare un maxi ammortamento sugli investimenti in beni materiali strumentali.
La disposizione è finalizzata ad incentivare gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi attraverso una maggiorazione percentuale del costo fiscalmente riconosciuto dei beni medesimi, in modo da consentire, ai fini della determinazione dell'IRES e dell'IRPEF, l'imputazione al periodo d'imposta di quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria più elevati.
Il beneficio interessa tanto i beni strumentali acquistati in proprietà quanto quelli acquisiti inleasing.
Sono esclusi dal beneficio, tuttavia, gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi per i quali il D.M. 31 dicembre 1988 stabilisce coefficienti di ammortamento inferiori al 6,5%, gli investimenti in fabbricati e costruzioni, nonché gli investimenti in beni di cui all'allegato 3 della legge di Stabilità 2016.
L'acconto per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2015 e per quello successivo corrisponde a quello che si sarebbe determinato in assenza delle disposizioni in commento.
Ambito applicativo
In particolare, in tale ambito, la novella disciplina ha disposto che - ai fini della deducibilità degli ammortamenti di tali nuovi cespiti - il costo sostenuto da imprese e professionisti per la loro acquisizione possa essere maggiorato del 40% rispetto a quello imputato (in base ai prescritti coefficienti tabellari) nel conto economico.
Da un punto di vista pratico ciò sta a significare che gli interessati a tale agevolazione dovranno effettuare, in fase di dichiarazione dei redditi, una ulteriore variazione in diminuzione rispetto all’ammortamento imputato a conto economico per lo stesso bene: questa agevolazione di natura esclusivamente fiscale determinerà un doppio binario sul piano civilistico e fiscale:
- l’agevolazione in commento determina l’irrilevanza contabile del beneficio fiscale
- consentirà al contribuente di effettuare una diminuzione in sede di dichiarazione dei redditi: essendo le differenze definitive e non temporanee non è necessario stanziare alcuna fiscalità differita.
Occorre tener presente che la norma può essere applicata in quanto il maggior componente negativo di natura fiscale derivante dal maggior ammortamento rispetto a quello imputato al conto economico risulta deducibile come deroga al principio di imputazione al Conto Economico (art. 109 comma 4 lettera b, TUIR) per espressa disposizione di legge. Conseguentemente in virtù della nuova previsione normativa sussiste per le fattispecie in esame la possibilità di dedure i maggiori ammortamenti che non sono stati imputati nel Conto Economico.
Godono dell’agevolazione i beni materiali strumentali nuovi. Non rientrando, quindi, nel beneficio:
- gli investimenti in beni immateriali;

- gli investimenti in beni “usati”.