venerdì 12 agosto 2016

Un laboratorio su ruote

Premi e riconoscimenti non bastano a stabilire la qualità di un autocarro, non è nemmeno vero che un veicolo più costoso sia per forza più affidabile di uno economico. A fare luce sui dati reali sull'affidabilità del proprio camion nel complesso mercato dell'auto sono le inchieste che i giornali puntualmente pubblicano. Ovviamente a monte della commercializzazione di un nuovo modello ha luogo una lunga fase di progettazione e di collaudo. Al giorno d’oggi la progettazione deve tenere conto della razionalizzazione delle risorse, della standardizzazione della componentistica che le case usano per più di una gamma, senza trascurare la globalizzazione del prodotto ed il contenimento del suo costo di produzione. Migliore è la fase di progettazione e più è accurato il collaudo, tanto modesti i difetti di quell’automezzo.

Allo scopo di collaudare nuovi veicoli e raccogliere maggiori informazioni sulle condizioni di guida sperimentate dagli autisti, Scania Transport Laboratory percorre un'incredibile quantità di chilometri. Il veicolo da record fa parte di una flotta di 35 veicoli gestita da Transport Laboratory, uno degli strumenti utilizzati da Scania per raccogliere dati reali sul settore dei trasporti.

Il laboratorio vanta una flotta con veicoli che vanno dal G 280 al R 730 e sono utilizzati per il trasporto di merci, tra cui i cambi e motori, tra le unità di produzione Scania a Södertälje, in Svezia, e Zwolle, nei Paesi Bassi. Il peso lordo medio dei veicoli della flotta è di 35 tonnellate, con pesi compresi tra 22 e 78 tonnellate. Scania Transport Laboratory è una consociata interamente controllata da Scania, ma viene gestita come un'azienda di trasporti indipendente il cui CEO è Anders Gustavsson. "La missione affidataci dal reparto di Ricerca e sviluppo di Scania è generare rapidamente dati di funzionamento sui nuovi veicoli", spiega Gustavsson. "I dati raccolti sono poi utilizzati per migliorare ulteriormente i prodotti e le soluzioni di trasporto Scania".

Gustavsson fa notare che il consumo carburante medio per il modello R 580 è stato di 29,8 litri per 100 km. Scania si avvale di circa 100 conducenti affinché la flotta del laboratorio rimanga operativa 24 ore al giorno e porti a termine la sua importante missione. I circa 1.300 chilometri di distanza tra Södertälje e Zwolle sono coperti da quattro-sei autisti che lavorano in turni. Ciascun veicolo percorre circa 10.000 chilometri a settimana e l'operatività della flotta è quasi del 100%. Cem Kizilkaya, Responsabile dei veicoli presso Scania Transport Laboratory, spiega: "L'esecuzione di una simile operazione richiede un notevole sforzo in termini di pianificazione dei conducenti, un'operazione che gestiamo applicando una speciale metodologia".

L'azienda di trasporto giapponese Transweb ha studiato lo strumento di pianificazione del laboratorio e l'ha trovato talmente efficiente da decidere di copiarlo. I conducenti e i dirigenti di Transweb hanno visitato Scania Transport Laboratory in tre occasioni al fine di raccogliere maggiori informazioni sulla guida efficiente e sulla gestione della flotta.
Si potrebbe pensare che i conducenti professionisti di Scania Transport Laboratory non siano particolarmente interessati al tipo di veicolo che viene loro assegnato. Eppure, anche in questo caso, ad aggiudicarsi la palma della popolarità è il V8. "La maggior parte degli autocarri è indicata mediante il numero di targa, ma non l'R 730", spiega Kizilkaya. "Anche per i conducenti più esperti, guidare un autocarro V8 è un'esperienza speciale".

Con un contachilometri che dovrebbe raggiungere presto 1.000.000 di chilometri, uno degli Scania R 580 di proprietà del laboratorio è quasi sicuramente il veicolo V8 Euro 6 con il maggior numero di chilometri percorsi al mondo. Autista esperta con trent'anni di esperienza, Annette Lindström collabora da cinque anni con Scania Transport Laboratory.
Annette Lindström è una dei quasi 100 conducenti che lavorano per Scania Transport Laboratory, la struttura di ricerca dell'azienda addetta alla raccolta di dati reali sul settore dei trasporti.

Abbiamo rivolto ad Annette Lindström cinque domande:

Che differenza c'è tra un incarico per Scania Transport Laboratory e uno per altre aziende di trasporto a lungo raggio?

Un'enorme differenza. Ho una lunga esperienza nel settore dei trasporti: ho iniziato a guidare nel 1986 e da cinque anni lavoro per il laboratorio. Ciò che rende speciale questo lavoro è il piacere di essere coinvolta nello sviluppo del settore attraverso la ricerca che qui viene svolta. Guidare per Scania Transport Laboratory è anche estremamente sicuro. In caso di imprevisti, posso contare sull'accesso continuo a servizi di assistenza eccellenti. Inoltre, grazie al flusso costante di nuovi veicoli, nessuna giornata di lavoro è mai uguale alle altre. Mi ci è voluto del tempo per abituarmi a questo nuovo modo di lavorare. Ad esempio, se guido verso sud, dalla Svezia, nel tragitto verso l'Olanda, mi viene assegnato un nuovo veicolo quasi ogni giorno, il che è incredibile. Prima, naturalmente, ero abituata a guidare sempre lo stesso veicolo.

Che differenza c'è tra guidare un autocarro da 31,5 metri, rispetto al normale modello da 25,25 metri?

In realtà, non c'è una grande differenza durante la guida. In genere, noto la maggiore lunghezza del veicolo quando devo fermarmi per fare una sosta, perché devo pensare a dove trovare lo spazio per gli oltre 31 metri che trasporto, il che può rivelarsi problematico in alcune aree di parcheggio.

Come ti trovi alla guida di un autocarro con motore V8?

Eeccezionale. Sono molto più potenti, una cosa che noto soprattutto nei percorsi in salita. Al giorno d'oggi, persino gli autocarri con doppio carico non perdono molta velocità. Spero di avere presto la possibilità di guidare un R 730. È un veicolo che non vedo l'ora di provare.

Il laboratorio ti ha fornito un addestramento supplementare. Credi che questa esperienza abbia cambiato il tuo modo di guidare e se sì, in che modo?

Ciò che ho notato maggiormente da quando lavoro per Scania è l'attenzione alla guida     economica. Prima, era tutta una questione di spingere a fondo l'acceleratore, ma adesso, con le maggiori esigenze in termini di impatto ambientale e consumi, guidare in maniera più efficiente è una sfida costante con se stessi.

Guidi una V8 anche nella vita privata, una Oldsmobile del 1960. Come definiresti questa esperienza? 

La mia Oldsmobile cabrio è una grande passione ed è il mio fiore all'occhiello. Sono costantemente impegnata nella sua manutenzione e quest'anno ho intenzione di sistemare alcune cose, tra cui riverniciare la carrozzeria e cambiare i rivestimenti interni. Nel tempo libero, esco spesso con la mia macchina e quest'estate andrò a Tallinn con un paio di amici per una crociera.

Man TGA - Scania R

giovedì 11 agosto 2016

Un trasporto eccezion…almente d’epoca

Nel corso di un secolo di trasporti effettuati con i camion sarà sicuramente capitato di vedere un Mack ed Henschel , due case costruttrici di camion dal passato illustre nate entrambe come industrie meccaniche produttrici di materiale ferroviario , che all’inizio del ventesimo secolo vivono una storia analoga , entrambe iniziano a produrre autocarri su licenza di due case svizzere.

La Mack costruiva autocarri negli Stati Uniti su licenza Saurer, mentre la Henschel produceva su licenza FBV i camion destinati all’allora impero asburgico. Sono passati più di cento anni , gli imperi non esistono più , non esistono più nemmeno queste case, la Mack è stata assorbita dalla Renault e recentemente è diventata un’azienda di Volvo Trucks continuando a mantenere una precisa identità commerciale , mentre la Henschel più  di trent’anni orsono è stata assorbita da Mercedes Benz che ne ha fatto sparire il marchio.

Sarà capitato molte volte , magari ad un incrocio  nel centro di Teheran , piuttosto che in un area di servizio di un’autostrada belga di vedere un Mack accanto ad un Henschel , ma incontrare un Mack ed una Henschel insieme è capitato veramente di rado . Il Mack in questione è un modello B61 , modello prodotto dalla casa americana tra il 1959 ed 1966 , in diverse versioni di passo ed allestimento , con motorizzazioni sei ed otto cilindri in linea da 175 a 285 Hp , a cui è stato agganciato un semirimorchio Nooteboom due assi a vota corretta allestito per trasporti eccezionali , mentre la Henschel è una locomotiva , prodotta all’inizio degli anni cinquanta, dotata di un robusto motore a sei cilindri da 250 prodotto dalla casa tedesca su licenza FBV.

Se dovessimo descrivere il motivo dell’incontro dei protagonisti del nostro servizio tra le righe di un romanzo rosa , potremmo inventarci che al momento della pensione il Mack che ha vissuto una vita sulle strade di mezza Europa , decide di fuggire con la sua compagna che ha trascorso la sua esistenza su e giù per i binari dello scalo merci di una grande industria chimica , per portarla a visitare i romantici angoli del nostro continente . In realtà il motivo per cui questi due vecchietti si trovino insieme è ben più materiale. Al momento dell’alienazione dal parco rotabile della Henschel , la grande industria l’ha donata ad un museo italiano, che doveva sostenere le spese del trasporto dall’Olanda al nostro paese.

Per contenere i costi la direzione del museo si è rivolta ad un’associazione olandese di appassionati di camion d’epoca , si sa la solidarietà tra appassionati è forte, così in occasione di un raduno svoltosi ad Hinwil nel cantone di Lucerna, gli olandesi hanno caricato la locomotiva e l’hanno portata a destinazione . Il convoglio era costituito da una decina di camion , ma al suo passaggio senza dubbio quello che suscitava più curiosità era il vecchio Mack ed il suo pesante fardello , anche per il particolare rombo del suo otto cilindri in linea “Thermodyne” da diciotto litri, sotto il peso delle venti tonnellate della Henschel ha tirato fuori le unghie per scalare i tanti tornanti dei diversi valichi alpini , si sa i camion d’epoca Euro 0 non possono varcare la soglia di trafori e nonostante gli acciacchi della vecchiaia, sono costretti a conquistarsi le vette delle alpi .

Mack B61 “Thermodyne”

Mack B61 “Thermodyne”

Mack B61 “Thermodyne”

Semitrailer Nooteboom

Mack B61 “Thermodyne”

Locomotore Henschel

Mack B61 “Thermodyne”

Mack B61 “Thermodyne” + semitrailer Nooteboom


mercoledì 10 agosto 2016

Renault Trucks WFP Training session in Sierra Leone

Impegnata fin dal 2012 nel Programma Alimentare Mondiale, Renault Trucks ha specialisti e una unità mobile di formazione dislocati in diversi paesi africani. Il progetto si propone di formare le squadre del WFP per la manutenzione di veicoli pesanti. La mission di Renault Trucks è quella di formare 20 meccanici tecnici preparati per la manutenzione pesante, al fine di garantire la mobilità ottimale dei camion che operano nella regione africana a sostegno del WFP.

Il Programma Alimentare Mondiale (WFP - World Food Programme) è la più grande organizzazione umanitaria al mondo. L’agenzia si occupa di assistenza alimentare per combattere la fame. Nelle emergenze, l’agenzia fornisce cibo là dove è necessario, salvando la vita alle vittime di guerre, di conflitti civili e di disastri naturali. Una volta conclusa l’emergenza, l’assistenza alimentare aiuta le persone a ricostruire la propria vita e quella delle comunità in cui vivono. Il WFP è un’agenzia delle Nazioni Unite finanziata esclusivamente su base volontaria.
Fondata nel 1962, l’agenzia auspica un mondo nel quale ogni uomo, donna e bambino abbia accesso, per tutta la vita, al cibo necessario per condurre un’esistenza sana e attiva. L’agenzia persegue questo obiettivo collaborando con le altre agenzie Onu con sede a Roma (l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura, FAO e il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo, IFAD), oltre che con i governi, con le altre agenzie delle Nazioni Unite e con le ONG.



Renault Trucks Kerax WFP

martedì 9 agosto 2016

Sulla Statale della Cisa con il RENAULT T 520 HSC

Abbiamo affrontato la vecchia Statale della Cisa con un autocarro d'epoca durante una rievocazione storica e poi con l'ammiraglia stradale di Renault Trucks per comprendere come l'evoluzione tecnica ha cambiato il lavoro e la vita del camionista.

Da oltre due millenni su questa strada viaggiano merci. In tempi immemorabili a dorso di mulo su precari sentieri, poi nei carri sulla più veloce strada aperta dai Romani nel primo secolo avanti Cristo. Nel medioevo si aggiunsero i pellegrini provenienti dal Nord e diretti a Roma lungo la Via Francigena. L'attuale tracciato carrozzabile è stato progettato da Napoleone e nel secondo dopoguerra l'asfalto trasformò questa strada nella Statale 62, su cui arrancarono i camion della ricostruzione e del boom economico, sostituita negli anni settanta dall'autostrada A15 che, scorrendo più a valle, evita le ripide sequenze di tornanti che toccano i mille metri di quota del Passo della Cisa. Qualche anziano camionista ricorda ancora il lavoro di braccia e di gambe che richiedeva il passaggio da Sarzana a Parma, o viceversa, con autotreni privi di servosterzo, servofreno e sincronizzatore al cambio. Camion con il cofano in cabina, benedetto in inverno perché era l'unico riscaldamento e maledetto d'estate perché sommava il suo calore a quello del sole che batteva inesorabile sulle lamiere. Oggi, i camion non si avventurano più sulla Statale della Cisa, se non per consegne nei pochi paesi che si affacciano sulla strada. Di quell'epoca eroica restano la case cantoniere dell’ANAS, oggi purtroppo abbandonate in rovina, ben undici in 35 chilometri ed alcune trattorie che servono soprattutto i motociclisti, che apprezzano l'alternanza di tornanti con pendenze che sfiorano il nove percento a tratti più ariosi e perfino pianeggianti.

Il nostro Renault Trucks T 520 HSC è, quindi, un elemento anomalo in questo paesaggio ancora selvatico. Abbiamo deciso di portare sulla Statale della Cisa questo veicolo dell'ultima generazione per vedere in azione le nuove tecnologie dei camion in una strada secolare, che resta ancora oggi impegnativa. Il T 520 HSC rappresenta la punta dell'evoluzione del veicolo industriale, nato da sette anni di ricerca, sviluppo, progettazione e test. La catena cinematica basata sul motore DTI 13 Euro VI che sviluppa una potenza di 382 kW da 1450 a 1900 giri al minuto e coppia massima di 2550 Nm da 1050 a 1400 giri al minuto. Al motore è connesso un cambio robotizzato Optidriver  a dodici rapporti (più tre in retromarcia) e un sistema di rallentamento formato dal freno motore Optibrake+ e dal rallentatore idraulico Voith. È una configurazione ideale per macinare migliaia di chilometri in autostrada, ma che può affrontare in modo sicuro ed efficace anche le strade secolari come la Cisa. Che il nostro viaggio sarà molto più confortevole di quello dei nostri nonni lo capiamo appena entrati nell'abitacolo, a motore ancora spento.

La cabina High Sleeper Cab, la più spaziosa della gamma, ha una sospensione a quattro cuscini pneumatici e un sedile del conducente pneumatico, aerato e termico. Il volante regolabile integra i comandi del regolatore di velocità e del telefono. Tutto quello che serve per tenere sotto controllo il veicolo è a portata di mano, cominciando dal comando del cambio robotizzato posto sulla parte destra del piantone del volante, mentre il camion comunica attraverso due display HD da sette pollici, uno al centro del cruscotto e uno sulla parte destra della plancia. Un altro elemento che distingue questo veicolo dai predecessori è l'elevata visibilità in tutte le direzioni, offerta non solo dall'ampio parabrezza e dai cristalli laterali, ma anche da ben cinque specchi: due retrovisori per ogni lato (principale e grandangolare) e uno antevisore.

L'avvicinamento alla Cisa avviene dalla Pianura Padana, deviando a Parma dall'autostrada A1, che ha un andamento apparentemente pianeggiante. Apparentemente, perché ogni attraversamento di fiume richiede un viadotto che comporta una lieve salita, seguita da un altrettanto lieve discesa. Già in questo tratto, il Renault Trucks T mostra alcune importanti innovazioni per il risparmio di carburante e la sicurezza. Il sistema Optiroll fa in piena sicurezza quello che  le precedenti generazioni di camion non potevano fare, ossia viaggiare sulle lievi discese senza marcia inserita. La sua gestione è completamente automatica quando è inserito il regolatore di velocità e ci accorgiamo del suo innesto, anche nelle brevi discese dei cavalcavia o nei falsopiani, solo da una spia sul cruscotto e dalla rapida discesa quasi a zero della lancetta del contagiri. Quando lavora, l'Optiroll apre il cambio, sfruttando completamente l'inerzia del veicolo con un consumo di carburante praticamente nullo. L'Optiroll si disinserisce immediatamente ogni volta che l'autista interviene, toccando il pedale freno o quello dell'acceleratore.

Per la sicurezza, Il Renault Trucks T offre una tecnologia che i camionisti che guidavano sui tornanti della Cisa non potevano neppure immaginare: il regolatore adattivo di velocità che, grazie a un radar montato sul frontale, gestisce in modo automatico la distanza di sicurezza con il veicolo che precede, rallentando o addirittura frenando se il sistema ritiene che vi sia il rischio di tamponamento. Un equipaggiamento che può salvare numerose vite, perché le statistiche mostrano che il tamponamento è l'incidente più frequente e mortale tra veicoli industriali. L'autista può anche disinserire il rallentamento automatico, permettendo al veicolo di avvertirlo con un segnale acustico della distanza insufficiente rispetto all'automezzo che lo precede.

Per affrontare la Statale della Cisa usciamo dall'autostrada allo svincolo di Fornovo dell'A15. Appena passato il casello si attraversa il ponte sul Taro ed inizia la salita al passo, prima lieve, poi sempre più decisa. Da questo momento, il vecchio camionista iniziava il lavoro coordinato tra la gamba sinistra, che premeva e rilasciava il pedale della frizione, e il braccio destro, che muoveva la leva del cambio. Una sorta di danza che durava qualche ora, perché il camion procedeva a velocità molto bassa. Se poi incontrava un collega ancora più lento, doveva accordarsi, perché superare su questa strada è praticamente impossibile.

La guida del Renault Trucks T è completamente diversa. Il piede sinistro resta sempre a riposo, perché il pedale della frizione non esiste più. Ma è sparita anche la leva del cambio, sostituita dal comando elettronico sulla parte destra del volante, che comunque si può ignorare, perché il cambio robotizzato Optidriver  cambia marcia da solo anche nelle situazioni più impegnative, sfruttando l'elevata potenza e coppia del motore. Le mani restano sempre sul volante, ma con scarsa fatica, grazie al potente servosterzo. E se bisogna arrestare il camion, ripartire è semplice, grazie allo Hill Start Aid, che impedisce l'arretramento del veicolo nella partenza in salita.
Rapido, sicuro e senza sforzo il Renault Trucks T raggiunge i 1041 metri del Valico della Cisa, dove rende omaggio alla targa che ricorda il pilota della MotoGP Marco Simoncelli, segno inequivocabile che ormai i padroni di questa strada sono le due ruote. E non è un caso che la squadra sportiva creata dal padre del Sic, Paolo Simoncelli, abbia scelto proprio il Renault Trucks T per portare le moto sui circuiti di tutta Europa.

Anche in discesa, il cambio robotizzato Optidriver compie egregiamente il suo lavoro, ma in questo caso si fa aiutare dal freno motore Optibrake+, che fornisce una potenza frenante di 382 kW a 2300 giri al minuto e, se necessario, dal rallentatore idraulico Voith, che offre altri 450 kW di potenza. Praticamente, si può scendere dalla Cisa senza toccare il pedale del freno. E in questo caso, non si tratta solo di risparmiare fatica, ma soprattutto di aumentare la sicurezza. La discesa, infatti, preoccupava i vecchi autisti più della salita. Lavorando solo sul freno, il camion doveva avanzare molto lentamente, per ridurre l'uso dei tamburi e, quindi, evitare il loro surriscaldamento che ne riduce, o perfino annulla, l'efficacia frenante. Andava meglio ai veicoli dotati di freno motore, la cui potenza non era però neppure lontanamente paragonabile con quella dell'Optibrake+. E anche quando il Renault Trucks T deve frenare, i freni a disco integrali ventilati, controllati dal sistema elettronico EBS, assicurano sempre la massima efficacia. Grazie all'uso integrato di questi sistemi di rallentamento e frenata, il nostro autoarticolato può affrontare la discesa della Cisa a una velocità media ben superiore a quella dei suoi predecessori, pur offrendo un margine di sicurezza molto più elevato.

Abbiamo affrontato la Cisa in una bella giornata di sole, che ci ha permesso di apprezzare lo splendido panorama dell'Appennino che divide la Toscana dall'Emilia. Ma i nostri nonni affrontavano il valico anche di notte, con nuvole basse o il maltempo. Insomma, in condizioni di visibilità molto scarsa. Anche in questo caso, il nostro Renault Trucks T offre un equipaggiamento allora impensabile. I fari allo Xeno offrono un'elevata illuminazione in profondità e ampiezza, ma un particolare fa veramente la differenza sulla Cisa: il faro di svolta. È un fanale che illumina il lato in cui gira il camion, azionandosi sulla base del movimento del volante. Ideale proprio nei tornanti e nelle strette curve di montagna, perché fornisce all'autista la piena visibilità lungo il ciglio della strada. E grazie ai sensori dietro al parabrezza, i fari si accendono automaticamente al calare dell'oscurità.

Inerpicandosi sulla Statale della Cisa, a volte si apre la vista verso l'autostrada, posta più a valle, dove viaggiano decine di autoarticolati. Solo stando quassù si comprende con chiarezza che cosa ha portato il progresso delle infrastrutture e dei veicoli e di come è diversa la vita e il lavoro dei camionisti di oggi da quelli di solo cinquant'anni fa. L'autista di camion resta sempre un mestiere impegnativo, ma ora sappiamo che se veicoli come il Renault Trucks T rendono meno faticose e più sicure le curve della Cisa, saranno ancor più efficaci sulle moderne autostrade.


Passo della Cisa con il RENAULT T 520 HSC

Passo della Cisa con il RENAULT T 520 HSC

Passo della Cisa con il RENAULT T 520 HSC

Passo della Cisa con il RENAULT T 520 HSC







lunedì 8 agosto 2016

Renault Trucks sta ampliando la propria Optifleet di bordo. Il dispositivo ha una funzionalità migliorata per assistere il conducente a lungo raggio e per rendere sempre più ecologica la guida. Dà la di monitorare e individualmente valutare le loro prestazioni di guida insieme ad un uso ottimale del loro veicolo, tramite un algoritmo basato su 20 anni di esperienza nella guida economica.

Il corretto consumo di carburante è il risultato che si raggiunge grazie ad un adeguato comportamento di guida, nonché una serie di parametri che difficilmente riescono ad essere tenuti sotto controllo dal conducente. Ad esempio, il carico, la rotta da seguire e le condizioni del traffico. Renault Trucks ha quindi sviluppato un nuovo strumento che valuta lo stile di guida sulla base di una serie di criteri oggettivi. Optifleet, Renault Trucks ed il suo modulo Check, consente gestori di flotte per monitorare e analizzare le prestazioni dei loro piloti con maggiore precisione, riducendo così il costo di utilizzo. Grazie ad una interfaccia interattiva, si può interagire con i criteri oggettivi ed offrire rapidamente supporto ai conducenti meno virtuosi.

La società francese Inter-Légumes, un cliente pilota di Renault Trucks, è stato messo in condizione di testare questa nuova funzionalità per un periodo di diversi mesi sui 55 veicoli Renault Trucks T nella propria flotta. "La nuova funzionalità Optifleet rende il monitoraggio e la comunicazione con i nostri conducenti più facile. Vuol dire molto di più di una semplice statistica di consumo del carburante. Essa mette in evidenza se il conducente sta facendo il miglior uso del camion”, ha spiega Christophe Boulicaut, dirigente di Inter-Légumes. "Inoltre, è possibile accedere ai dati di guida di ogni conducente con pochi semplici passaggi, procedura che permette di individuare rapidamente le aree che possono essere migliorate e adattare di conseguenza l'istruzione del conducente”.

I rapporti indicano prestazioni piloti attraverso un punteggio globale, un codice colore (verde, arancione o rosso), una classifica generale e l'andamento nel tempo. gestori di flotte possono scaricare questi report in formato PDF settimanale o mensile e consultare in qualsiasi momento il loro smartphone.
Il sistema misura analizza l'efficienza della guida sulla base di tre criteri principali:
- Risparmio: utilizzando l'inerzia del veicolo e il pedale del freno.
- Uso corretto del veicolo: tempo trascorso nella zona verde del contagiri e in modalità "automatica" del cambio manuale automatizzato.
- Uso corretto del motore: l’uso sconsiderato o troppo fuori giri quando il cambio Optidriver è usato in modalità manuale penalizzerà il punteggio finale.

La nuova funzione di controllo dei giri del motore quando il cambio è in manuale è inclusa nel modulo verifica senza alcun costo aggiuntivo per ogni nuova attivazione del Optifleet. Per i possessori di veicoli che già utilizzano la soluzione di bordo IT , questo aggiornamento è gratuito e automatico. Verrà visualizzato sul solito portale. Con questo nuovo aggiornamento Optifleet, Renault Trucks migliora ulteriormente le soluzioni progettate per consentire ai clienti di ridurre il consumo di carburante delle loro flotte e aiutare i conducenti ad adottare abitudini di guida ancora più razionali. Grazie alla sua facilità d'uso, Optifleet può essere facilmente adottata dai trasportatori che desiderano migliorare la loro capacità di monitoraggio, di ridurre i consumi e migliorare l’efficienza aziendale.


Renault Trucks Optifleet System

Renault Trucks Optifleet System

Renault Trucks Optifleet System
Renault Trucks Optifleet System

domenica 7 agosto 2016

Il nuovo Concept Truck di Volvo Trucks riduce il consumo di carburante di oltre il 30%

Il nuovo concetto di camion proposto da Volvo Trucks dimostra come sia possibile ottimizzare significativamente trasporto produttività lunghe distanze. Tra i segreti che stanno dietro questi risparmio di carburante eccezionale, sono il design aerodinamico e più basso peso a vuoto.

Ridotto il consumo di carburante di circa un terzo, grazie ad accorgimenti tecnici, non bisogna sottovalutare il risparmio che si può ottenere grazie ad abitudini di guida corrette. Migliorando il modo di accelerare e frenare il veicolo, così come saper sfruttare le funzionalità disponibili, è possibile risparmiare un ulteriore 10% di carburante, otre ad un importante risparmio di tempo e denaro migliorando riducendo l'usura.Volvo ha messo a punto un programma di formazione pensati per insegnare ai driver come gestire la maggior parte delle funzioni e dei servizi del veicolo, ma anche per affinare la conoscenza del settore ed aiutarli ad utilizzare il veicolo in maniera più economica, più sicura e più intelligente per migliorare la produttività.

 La formazione combina la teoria con una guida pratica, basandosi su decenni di ricerca e l'esperienza di Volvo, i moduli di formazione uniscono teoria e pratica e sono tenuti da istruttori specializzati. I corsi pratici di guida sono effettuati con veicoli equipaggiati con le ultime tecnologie in materia di sicurezza e risparmio di carburante. Ogni modulo può essere personalizzato per le esigenze specifiche di autisti o delle aziende, dura 7 ore e contribuisce a 35 ore di formazione totali, richieste per convalidare il certificato di idoneità professionale. Due giorni e mezzo di corso di formazione 2/3 dei quali in aula ed 1/3 guida, che per il momento propone Volvo France, presso i Volvo Truck Center di Lione, Nantes, Parigi o Tolosa. 

Concept Truck di Volvo Trucks

sabato 6 agosto 2016

Start-Up sotto una buona stella

In economia con il termine startup si identifica una nuova impresa nelle forme di un'organizzazione temporanea o una società di capitali in cerca di un business ripetibile. Inizialmente il termine veniva usato unicamente per startup operanti nel settore o nelle tecnologie dell'informazione. Oggi, anche altri settori sono interessati dal fenomeno, non ultimo il settore dei trasporti. Ogni azienda ha la necessità di partire sotto una buona stella, meglio ancora se le stelle sono più di una.

Hannah e Nathan Chambers sono cresciuti intorno alle aziende di trasporto di famiglia ed al momento di avviare la propria start up sede a Manchester, fratello e sorella hanno deciso di distinguersi acquistando cinque trattori Mercedes-Benz. HNC Trasporti ha preso in consegna i Mercedes Actros 2548s di colore nero dal rivenditore Roanza Truck & Van, che ha una filiale a pochi miglia dalla base del nuovo operatore Euroterminal di Trafford Park. Il risparmio di carburante era in cima alla lista dei desideri dei giovani imprenditori e una prova di tre settimane ha convinto i ragazzi ad acquistare i Mercedes Actros che in termini di risparmio di carburante hanno superato il concorrente di marca preferita dei loro genitori con un margine abbastanza rilevante. "Siamo felici della nostra scelta", ha confermato Hannah Doolan. "Nello specifico lavoro del trasporto di containers, con pesi non eccessivi i cinque nuovi camion viaggiano con un consumo medio 9.9 mpg (miglia per gallone), mentre su alcune tratte registrano 11-12 mpg".

Motorizzati con il nuovo sei cilindri in linea da 350 kW (476 CV), i Mercedes Actros della HNC sono equipaggiati con un cambio automatizzato PowerShift Mercedes.  I camion sono accessoriati con optional tra cui rivestimenti in pelle, frigoriferi e airhorns ed il Predictive Powertrain Control (PPC). Il PPC è un innovativo dispositivo di controllo della velocità di crociera che impiega i dati cartografici 3D digitale e GPS per la scansione della strada da percorrere. Grazie a queste informazioni gestisce i cambi di marcia e la velocità del veicolo, facendo pieno uso delle funzioni EcoRoll al fine di limitare le emissioni di CO2 e il consumo di gasolio. Applicando anche il freno motore in ogni occasione il sistema riduce l'usura dei componenti, mentre i conducenti sono meno stressati e più attenti nella guida liberi di concentrarsi completamente sulla strada. I test hanno dimostrato che il PPC è in grado di fornire un risparmio del 5%, anche se molti operatori hanno riportato guadagni molto più alti. Il sistema è disponibile come opzione sui nuovi Actros e ora può anche essere retro-installati su veicoli già in circolazione.

"Stiamo utilizzando sistemi telematici Mercedes-Benz FleetBoard per monitorare da vicino il consumo di carburante dei nostri camion in attesa di aggiungere altre unità non appena aumenterà il volume di lavoro", ha proseguito Hannah, lei ha da poco conseguito una laurea alla Manchester University Business Management e si occupa della gestione commerciale della società, mentre il fratello Nathan gestisce le operazioni di trasporto. "Siamo determinati a operare in modo efficiente e di fornire il miglior servizio possibile ai nostri clienti, i nostri autisti ci stanno aiutando a fornire il servizio migliore. Essi sono molto soddisfatti di guidare i loro nuovi veicoli. Al momento della consegna gli autisti sono stati formati su come utilizzare al meglio i camion dal servizio post vendita della Concessionaria. Gli è stato spiegato come ottenere il meglio dai vari sistemi di bordo, in particolare come ottenere il meglio dal Predictive Powertrain System ".

Hannah Chambers, manager di HNC Transports

Mercedes Benz Actros 2548S HNC Transports

Mercedes Benz Actros 2548S HNC Transports

venerdì 5 agosto 2016

Volvo Trucks aggiorna la catena cinematica, migliora le prestazioni e riduce il consumo di carburante

L'esclusiva catena cinematica di Volvo Trucks è ora più efficiente che mai. Grazie ai motori Euro 6 di ultima generazione e alla trasmissione integrata Volvo I-Shift, Volvo Trucks compie un altro passo avanti sulla strada verso trasporti più efficienti.
"Riuscire a combinare una buona guidabilità con l'efficienza nei consumi è un risultato decisamente superiore rispetto all'ottimizzazione dei due fattori separati", dichiara Claes Nilsson, Presidente ed Amministratore Delegato di Volvo Trucks. "Volvo Trucks ha deciso di migliorare in entrambe le aree. Ecco perché ha stabilito di gestire in prima persona l'intero processo di sviluppo e produzione di tutta la catena cinematica. Questo consente di garantire un eccellente livello di integrazione e comunicazione tra il motore e la trasmissione e un'ottimizzazione continua sia dell'hardware che del software, per raggiungere il miglior equilibrio possibile tra buona guidabilità e consumo di carburante ridotto".
La catena cinematica integrata è formata da un motore Euro 6 avanzato e dall'esclusivo cambio I-Shift di Volvo. Il motore rappresenta un esempio eccellente di come la combinazione di numerosi perfezionamenti di lieve entità può condurre a un significativo miglioramento complessivo. I due aggiornamenti più importanti sono l'aumento del rapporto di compressione del motore D13 nelle versioni da 420 e 460 CV e il nuovo turbocompressore ottimizzato nelle versioni da 500 e 540 CV.
"Per molti dei nostri clienti, mantenere una velocità media elevata è essenziale per risparmiare tempo, un elemento che nelle operazioni di trasporto può essere fondamentale. Altrettanto importante è ridurre al minimo i costi del carburante. Siamo così riusciti a ottenere un motore e un cambio che combinano i rispettivi potenziali per offrire trasporti più efficienti", spiega Mats Franzén, Product Manager Powertrain Components Engines di Volvo Trucks.
Il risparmio di carburante consentito da questi recenti miglioramenti dipende dalle caratteristiche del veicolo e dall'area di applicazione. Il consumo di carburante di un Volvo FH impiegato per trasporti a lungo raggio può essere ridotto fino al 3%. Nei trasporti pesanti, ad esempio di legname, il risparmio può essere persino superiore, se al motore vengono affiancati il nuovo I-Shift Volvo Trucks con primini e il sollevamento dell'asse in tandem, l'esclusivo asse posteriore di trazione sollevabile.
Altri fattori che contribuiscono in modo determinante alla riduzione del consumo di carburante sono i miglioramenti apportati all'aerodinamica della cabina. La resistenza all'aria aumenta in modo esponenziale rispetto alla velocità. Ad esempio, raddoppiando la velocità, le forze aerodinamiche aumentano di quattro volte, influendo considerevolmente sul consumo di carburante del veicolo. "Per quanto riguarda i miglioramenti aerodinamici, la prospettiva olistica è importante. Per identificare le variazioni in grado di offrire i maggiori vantaggi ai nostri clienti, abbiamo accuratamente esaminato ogni minimo dettaglio del veicolo", sottolinea Anders Tenstam, Senior Research Engineer per lo sviluppo dell'aerodinamica.
Per rendere più uniforme il flusso dell'aria, Volvo Trucks ha ottimizzato lo spoiler paraurti anteriore, i pannelli deflettori, i parafanghi e i paraspruzzi e i vani ruota. Si tratta di piccoli dettagli, ma combinati assicurano ai clienti notevoli benefici.
"I nostri clienti continuano a richiedere nuove soluzioni che siano allo stesso tempo produttive ed economicamente vantaggiose. Per soddisfarne le esigenze, ci impegniamo al massimo per ottenere un costante miglioramento della guidabilità dei nostri veicoli e ridurre al minimo il consumo di carburante", dichiara Claes Nilsson.
Aggiornamenti apportati al nuovo motore Euro 6 , 13 litri, common rail:
- Sistema di iniezione common rail per tutti i livelli di potenza
- Compressione aumentata nei motori D13 da 420 e 460 CV
- Nuovo turbo ottimizzato nei motori D13 da 500 e 540 CV
- Attrito interno ridotto grazie alla sigillatura dell'albero motore e ai nuovi pistoni
- Software e controllo del motore aggiornati
- Minore peso del motore
I-Shift di Volvo Trucks è una trasmissione automatizzata intelligente che seleziona la marcia più adeguata con una tempistica precisa. Oltre all'I-Shift standard, disponibile in varie versioni per diverse applicazioni di trasporto, esistono anche I-Shift Dual Clutch e I-Shift con primini. I-Shift Dual Clutch è una trasmissione a doppia frizione che assicura cambi di marcia estremamente fluidi, durante i quali la coppia si mantiene inalterata. Questa caratteristica rende l'I-Shift Dual Clutch la soluzione ottimale per i trasporti che richiedono prestazioni elevate, una considerevole velocità media e cambi di marcia frequenti. I-Shift con primini è stato sviluppato per trasporti eccezionali e in condizioni difficili ed è in grado di effettuare partenze a veicolo fermo con masse totali fino a 325 tonnellate. I rapporti dei primini semplificano inoltre la guida a velocità estremamente basse.
- Lo spoiler paraurti anteriore è specificamente progettato per assicurare una distribuzione dell'aria ottimale al di sotto e ai lati del veicolo.
- Le modifiche apportate ai fender consentono di generare un flusso d'aria ottimizzato tra il trattore e il semirimorchio.
- I parafanghi e i paraspruzzi sono progettati in modo da continuare a svolgere la propria funzione e, allo stesso tempo, ridurre la resistenza all'aria.
- I vani ruota sono stati sigillati per ottimizzare il flusso dell'aria tra le ruote e i parafanghi.

Volvo FH Euro 6

giovedì 4 agosto 2016

Scania 142, un’amicizia lunga 4.147.000 Km

Quando si guida un autocarro per molti chilometri, il veicolo diventa quasi un amico. Un caro vecchio amico. Questo è il tipo di rapporto che Leif Eriksen ha con il suo Scania 142. Costruito negli anni '80, il V8 Scania da 14 litri ha all'attivo ben 4.147.000 chilometri, la maggior parte dei quali percorsi con Eriksen alla guida.

"Ovviamente gli anni passano, ma non ho mai avuto alcun problema", ha raccontato il camionista danese "Non esistono garanzie, naturalmente, dal momento che ha percorso così tanti chilometri. Ma, a parte la regolare manutenzione non ha subito nessun'altra riparazione".

Eriksen, originario della città di Hadsund, nella penisola danese dello Jutland, trascorre il sabato pulendo ed eseguendo piccole riparazioni sul suo autocarro. Avendo trascorso così tanto tempo a bordo del veicolo, sa esattamente come ottenere il giusto equilibrio quando è alla guida. "Guido piacevolmente a 80-85 km/h", spiega. "È la velocità perfetta, con circa 1.500 giri al minuto".

Dopo una carriera ricca di incarichi gratificanti, tra cui il trasporto di malto per il marchio di birra danese Carlsberg, Eriksen è pronto a ritirarsi. "A ottobre compirò 70 anni e penso sia arrivato il momento di andare in pensione", spiega. Sebbene 4.147.000 chilometri equivalgono ad una distanza pari a cinque viaggi di andata e ritorno dalla luna, Eriksen sostiene di non aver mai raggiunto la superficie lunare!



Scania 142, un’amicizia lunga 4.147.000 Km


mercoledì 3 agosto 2016

Val Tidone: suoni di trombe e rombi di motore


Il mondo dei trucks in mostra a Trevozzo (Piacenza) dove è stato organizzato, in concomitanza con la “Tidon Beer Fest” , la seconda edizione del Raduno del Truck Team "Scappati da casa". L’evento, promosso in collaborazione con Ape Cristina ed AGAL, è stato dedicato alla memoria di Marco Navoni, camionista prematuramente scomparso.
Luci, purpuree tende di velluto e aerografie che spaziano dal Dio Thor alla bella squaw dallo sguardo malinconico. Dettagli di possenti automezzi che fanno subito intuire la personalità del guidatore. “I camion" ha evidenziato  Massimo Casarola del Truck Team “Scappati da casa” "sono tutti particolari. Per noi camionisti, l'autocarro che usiamo è indubbiamente un mezzo di lavoro. Ma è anche qualcosa di più così ognuno di noi sceglie con attenzione i dettagli”.

Oltre 50 i camion presenti nella serata di sabato. A questi se n’è aggiunta un’altra decina che ha presenziato, nella giornata di oggi, alla manifestazione tenutasi in piazza a Borgonovo dove, dopo un momento conviviale, genitori e bambini hanno avuto la possibilità di salire sui camion. “Vorremmo mostrare"  ha continuato Massimo "come siamo. Non siamo delinquenti, siamo onesti lavoratori, padri di famiglia. Odiati o amati svolgiamo un lavoro importante per la società: trasportiamo merci, giornali e generi alimentari. Magari partendo alle 22 di sera dalla Sicilia per giungere nel nord Italia con gli ortaggi in tempo per l’apertura del supermercato”. 

Il raduno non è stato solo un momento di divertimento, l'evento é infatti stato promosso a scopo benefico. Tutto il ricavato della lotteria, dell’asta e dei giochi, come ad esempio il tiro del camion è stato devoluto all’Agal-Associazione Genitori E Amici Del Bambino Leucemico www.associazioneagal.org  L’associazione" ha concluso Casarola "ha sede presso la Clinica Pediatrica del Policlinico San Matteo di Pavia ed opera in completa sinergia con la clinica stessa, che é uno dei centri italiani all’avanguardia per questo tipo di patologie. Opera per sostenere le famiglie dei piccoli pazienti ricoverati per interventi e cure: concretamente dà la possibilità di avere un alloggio nel quale risiedere per stare accanto ai propri figli”. 

"Scappati da Casa" Trucks Fest


Dellach: Brummi Club Trucks Treffen


Ormai da più di dieci anni, per due giorni a Dellach in Carinzia, nell’alta valle della Drava è sede del Brummi Club Treffen, una importante festa per la celebrazione del “Weekend dei Camionisti”. L’evento organizzato nel villaggio di Dellach. I partecipanti, molti dei quali provenienti dall’Italia, hanno preparato i loro camion e li hanno disposti nel parco per farli ammirare. Farli ammirare è la giusta definizione, visto che i veicoli presenti erano tra i più belli del Tirolo, della Carinzia e dell’Alto Adige. Quest’anno un centinaio di veicoli hanno preso parte all’evento. Molti dei partecipanti hanno sganciato i rimorchi in un’area appositamente allestita ed hanno partecipato solamente con le motrici.

Una sfilata ha portato i partecipanti lungo le strade della Carinzia. Vedere la sfilata delle motrici lungo la valle della Drava, ha suscitato emozioni particolari a tutti gli appassionati di camion. All'evento ha partecipato, come già accade da molti anni, numerosi appassionati di autocarri d'epoca, che hanno guidato sulle strade alpine i loro vecchi camion.

Fotografia di Stefan Prenn

Fotografia di Stefan Prenn
Fotografia di Stefan Prenn
Fotografia di Stefan Prenn