giovedì 11 agosto 2016

Un trasporto eccezion…almente d’epoca

Nel corso di un secolo di trasporti effettuati con i camion sarà sicuramente capitato di vedere un Mack ed Henschel , due case costruttrici di camion dal passato illustre nate entrambe come industrie meccaniche produttrici di materiale ferroviario , che all’inizio del ventesimo secolo vivono una storia analoga , entrambe iniziano a produrre autocarri su licenza di due case svizzere.

La Mack costruiva autocarri negli Stati Uniti su licenza Saurer, mentre la Henschel produceva su licenza FBV i camion destinati all’allora impero asburgico. Sono passati più di cento anni , gli imperi non esistono più , non esistono più nemmeno queste case, la Mack è stata assorbita dalla Renault e recentemente è diventata un’azienda di Volvo Trucks continuando a mantenere una precisa identità commerciale , mentre la Henschel più  di trent’anni orsono è stata assorbita da Mercedes Benz che ne ha fatto sparire il marchio.

Sarà capitato molte volte , magari ad un incrocio  nel centro di Teheran , piuttosto che in un area di servizio di un’autostrada belga di vedere un Mack accanto ad un Henschel , ma incontrare un Mack ed una Henschel insieme è capitato veramente di rado . Il Mack in questione è un modello B61 , modello prodotto dalla casa americana tra il 1959 ed 1966 , in diverse versioni di passo ed allestimento , con motorizzazioni sei ed otto cilindri in linea da 175 a 285 Hp , a cui è stato agganciato un semirimorchio Nooteboom due assi a vota corretta allestito per trasporti eccezionali , mentre la Henschel è una locomotiva , prodotta all’inizio degli anni cinquanta, dotata di un robusto motore a sei cilindri da 250 prodotto dalla casa tedesca su licenza FBV.

Se dovessimo descrivere il motivo dell’incontro dei protagonisti del nostro servizio tra le righe di un romanzo rosa , potremmo inventarci che al momento della pensione il Mack che ha vissuto una vita sulle strade di mezza Europa , decide di fuggire con la sua compagna che ha trascorso la sua esistenza su e giù per i binari dello scalo merci di una grande industria chimica , per portarla a visitare i romantici angoli del nostro continente . In realtà il motivo per cui questi due vecchietti si trovino insieme è ben più materiale. Al momento dell’alienazione dal parco rotabile della Henschel , la grande industria l’ha donata ad un museo italiano, che doveva sostenere le spese del trasporto dall’Olanda al nostro paese.

Per contenere i costi la direzione del museo si è rivolta ad un’associazione olandese di appassionati di camion d’epoca , si sa la solidarietà tra appassionati è forte, così in occasione di un raduno svoltosi ad Hinwil nel cantone di Lucerna, gli olandesi hanno caricato la locomotiva e l’hanno portata a destinazione . Il convoglio era costituito da una decina di camion , ma al suo passaggio senza dubbio quello che suscitava più curiosità era il vecchio Mack ed il suo pesante fardello , anche per il particolare rombo del suo otto cilindri in linea “Thermodyne” da diciotto litri, sotto il peso delle venti tonnellate della Henschel ha tirato fuori le unghie per scalare i tanti tornanti dei diversi valichi alpini , si sa i camion d’epoca Euro 0 non possono varcare la soglia di trafori e nonostante gli acciacchi della vecchiaia, sono costretti a conquistarsi le vette delle alpi .

Mack B61 “Thermodyne”

Mack B61 “Thermodyne”

Mack B61 “Thermodyne”

Semitrailer Nooteboom

Mack B61 “Thermodyne”

Locomotore Henschel

Mack B61 “Thermodyne”

Mack B61 “Thermodyne” + semitrailer Nooteboom


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