Nel
corso di un secolo di trasporti effettuati con i camion sarà sicuramente
capitato di vedere un Mack ed Henschel , due case costruttrici di camion dal
passato illustre nate entrambe come industrie meccaniche produttrici di
materiale ferroviario , che all’inizio del ventesimo secolo vivono una storia
analoga , entrambe iniziano a produrre autocarri su licenza di due case
svizzere.
La Mack
costruiva autocarri negli Stati Uniti su licenza Saurer, mentre la Henschel produceva su
licenza FBV i camion destinati all’allora impero asburgico. Sono passati più
di cento anni , gli imperi non esistono più , non esistono più nemmeno queste
case, la Mack è
stata assorbita dalla Renault e recentemente è diventata un’azienda di Volvo
Trucks continuando a mantenere una precisa identità commerciale , mentre la Henschel più di trent’anni orsono è stata assorbita da
Mercedes Benz che ne ha fatto sparire il marchio.
Sarà capitato molte volte ,
magari ad un incrocio nel centro di Teheran
, piuttosto che in un area di servizio di un’autostrada belga di vedere un Mack
accanto ad un Henschel , ma incontrare un Mack ed una Henschel insieme è
capitato veramente di rado . Il Mack in questione è un modello B61 , modello
prodotto dalla casa americana tra il 1959 ed 1966 , in diverse versioni di
passo ed allestimento , con motorizzazioni sei ed otto cilindri in linea da 175 a 285 Hp , a cui è stato
agganciato un semirimorchio Nooteboom due assi a vota corretta allestito per
trasporti eccezionali , mentre la
Henschel è una locomotiva , prodotta all’inizio degli anni
cinquanta, dotata di un robusto motore a sei cilindri da 250 prodotto dalla
casa tedesca su licenza FBV.
Se dovessimo descrivere il motivo dell’incontro
dei protagonisti del nostro servizio tra le righe di un romanzo rosa , potremmo
inventarci che al momento della pensione il Mack che ha vissuto una vita sulle
strade di mezza Europa , decide di fuggire con la sua compagna che ha trascorso
la sua esistenza su e giù per i binari dello scalo merci di una grande
industria chimica , per portarla a visitare i romantici angoli del nostro
continente . In realtà il motivo per cui questi due vecchietti si trovino
insieme è ben più materiale. Al momento dell’alienazione dal parco rotabile
della Henschel , la grande industria l’ha donata ad un museo italiano, che
doveva sostenere le spese del trasporto dall’Olanda al nostro paese.
Per
contenere i costi la direzione del museo si è rivolta ad un’associazione
olandese di appassionati di camion d’epoca , si sa la solidarietà tra
appassionati è forte, così in occasione di un raduno svoltosi ad Hinwil nel cantone di Lucerna, gli olandesi hanno caricato la locomotiva e
l’hanno portata a destinazione . Il convoglio era costituito da una decina di
camion , ma al suo passaggio senza dubbio quello che suscitava più curiosità
era il vecchio Mack ed il suo pesante fardello , anche per il particolare rombo
del suo otto cilindri in linea “Thermodyne” da diciotto litri, sotto il peso delle venti tonnellate della
Henschel ha tirato fuori le unghie per scalare i tanti tornanti dei diversi
valichi alpini , si sa i camion d’epoca Euro 0 non possono varcare la soglia di
trafori e nonostante gli acciacchi della vecchiaia, sono costretti a conquistarsi
le vette delle alpi .
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| Mack B61 “Thermodyne” |
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| Mack B61 “Thermodyne” |
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| Mack B61 “Thermodyne” |
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| Semitrailer Nooteboom |
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| Mack B61 “Thermodyne” |
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| Locomotore Henschel |
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| Mack B61 “Thermodyne” |
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| Mack B61 “Thermodyne” + semitrailer Nooteboom |
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